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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 7
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originale
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7 Quod cum accidisset nostrae rei publicae, tum pristinis orbati muneribus haec studia renovare coepimus, ut et animus molestiis hac potissimum re levaretur et prodessemus civibus nostris qua re cumque possemus. In libris enim sententiam dicebamus, contionabamur, philosophiam nobis pro rei publicae procuratione substitutam putabamus. Nunc quoniam de re publica consuli coepti sumus, tribuenda est opera rei publicae, vel omnis potius in ea cogitatio et cura ponenda; tantum huic studio relinquendum, quantum vacabit a publico officio et munere. Sed haec alias pluribus; nunc ad institutam disputationem revertamur.
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traduzione
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7 E poich? quest'ultimo caso era accaduto al nostro Stato, io, reso privo delle mansioni politiche di un tempo, ritornai a questi studi, sia per sollevare il pi? possibile l'animo dall'angoscia in cui mi trovavo, sia per rendermi utile ai miei concittadini in tutto ci? che potevo. Nei miei libri facevo le mie dichiarazioni di voto, pronunciavo i miei pubblici discorsi, consideravo la filosofia come un sostituto di quella che per me era stata l'amministrazione dello Stato. Ora, poich? si ricomincia a chiedere il mio parere su questioni politiche, ? doveroso occuparsi di politica, anzi, ad essa bisogna rivolgere ogni pensiero ed ogni attivit?, riservando allo studio della filosofia solo il tempo che rimarr? libero dai compiti e dai doveri pubblici. Ma di questo parleremo pi? a lungo un'altra volta; ora ritorniamo alla discussione che avevamo intrapreso.
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